Saturday, November 09, 2013

LAVORO PER TUTTI: Lettera a Napolitano

Di seguito potete leggere la lettera che ho spedito tramite email al Presidente della Repubblica italiano Giorgio Napolitano e ad altre figure di spicco della politica italiana sui temi del lavoro e della crisi.
Buona lettura!

Da: guidocencini@gmail.com
Data: 20/10/2013 14.03.18
A: presidenza.repubblica@quirinale.it
Oggetto: Rif: Inoltra: LAVORO PER TUTTI

Illustrissimo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
La carenza di lavoro non è un problema solo attuale, in ogni tempo è sempre esistito, io mi permetto di suggerirVi cosa si potrebbe fare per attenuare questa gravosa situazione:
1) Impiegare i disoccupati e cassintegrati (solo volontari) per ripulire i muri dalle scritte dai disegni e le erbacce, i giardini e le strade dai rifiuti gettati dai maleducati, le discariche abusive delle periferie (questo per le città e i paesi)
2)(nelle campagne) Ci sono boschi fiumi e fossi che sono totalmente abbandonati, le persone che vivono nelle zone rurali, sanno tutti usare una falce, un pennato, una pala, una carriola e dispongono di queste semplici attrezzature, facendo questi lavori di ordinaria manutenzione, una volta eseguiti dai contadini, si potrebbero risparmiare miliardi evitando i danni che dobbiamo subire da incendi, inondazioni e frane.
3) Organizzare squadre di persone per coltivare i terreni abbandonati per produrre generi alimentari coinvolgendoli nella ripartizione degli utili con i proprietari di questi campi.
4) Si potrebbe anche invitare i proprietari di fabbricati (di tutta l’Italia) a ripulire le facciate degli immobili facendo loro pagare la mano d'opera a metà prezzo e, l’altra parte a carico dello stato che risparmierebbe un 30 % del sussidio ora dovuto ai disoccupati del settore edilizia.
5) Questi lavori dovrebbero essere fatti nei comparti pubblici e privati, facendo pagare un contributo inferiore per il motivo sopra esposto.
Dopo la guerra la situazione era simile, e un ministro (Fanfani) ideò un piano che prese il suo nome e furono costruite strade e case con quel sistema. 6) Fu istituito anche l’ente maremma, che espropriò terreni incolti e, dopo che furono suddifisi in piccoli appezzamenti, fece costruire delle abitazioni, assegnandoli a famiglie che li lavoravano, ricavandone il necessario per vivere, pagando un riscatto (credo) in 40 anni.
7) Naturalmente anche gli enti previdenziali come I.N.P.S., I.N.A.I.L. etc. dovrebbero accontentarsi di incassare il 50 % delle quote loro spettanti, poiché avrebbero sempre un ritorno per un numero maggiore di contribuenti.
Io credo che con questa proposta senza spese aggiuntive per lo Stato, si potrebbero impiegare decine di migliaia di lavoratori, togliendoli da quell’ inedia che li deprime.
Scusandomi per la mia intrusione, sempre disponibile per ulteriori chiarimenti.
Distintamente saluto e auguro buon lavoro.



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Da: guidocencini@gmail.com
Data: 19/10/2013 16.26.32
A: cgiamestre@legalmail.it; segreteriaministrogiovannini@lavoro.gov.it; redazione.sito@cisl.it; segreteriagenerale@uil.it; a.cassandra@cgil.it; alberto.annicchiaro@ilsole24ore.com; ufficiostampa@quirinale.it; redazione@lazione.net; sito@angelinoalfano.it; 360@associazione360.it
Oggetto: LAVORO PER TUTTI


Egr.Sig.ri, questa è la mia proposta, per tentare di uscire da questa tremenda crisi che opprime tutti noi.
Premetto che il sottoscritto è nato 90 anni fa, ha lavorato per 58 anni fino a 72, ed è attualmente pensionato con € 1050 (appena sufficienti per andare avanti). Molti di Voi giudicheranno puerile e non attuabile la mia idea, considerandomi un illuso visionario, altri più esperti facciano proposte, importante è fare presto.
La storia ci insegna che in ogni epoca, sono sempre stati i governanti a tenere occupata la gente, (magari come schiavi) ma sono state fatte opere immense come il Colosseo, le Piramidi etc. etc.
In tempi più recenti, dopo la guerra, c'era il piano Fanfani e l'Ente Maremma. Con il primo furono costruite strade e case, con il secondo furono espropriate terre incolte e assegnate a famiglie che le lavoravano ricavandone il necessario per vivere.
Non sono un esperto di economia e, non intendo insegnare niente a nessuno, ma suggerire a chi sta al Governo, di cercare di risolvere questa incresciosa situazione, invece di pensare solo ad aumenti di tasse. Inoltre i governanti dovrebbero dare una dimostrazione di buona volontà riducendosi il compenso e tagliando i privilegi che si sono creati.
E' importante ricordare che, come cantava anni fa Rita Pavone nella trasmissione di Gian Burrasca: "Il popolo affamato fa la rivoluzion".
Se visitate il mio Blog http://guidocencini.blogspot.com potete trovare tutte le informazioni che mi riguardano e tante altre notizie.
Distinti saluti e buon lavoro.

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